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- Allergie
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- Barrette
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- Capsule e Compresse
- Circolazione e Pressione Arteriosa
- Controllo del Colesterolo
- Controllo del Peso
- Difese Immunitarie
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- Pelle
- Prostata e Vie Urinarie
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- Sport
- Stomaco e Intestino
- Unghie e Capelli
- Vitamine e Sali Minerali
OROFER 40 BUSTINE ORODISPENSABILI DA 2 G
Ferro bivalente fumarato
L'organismo umano contiene circa 3 - 4 g di ferro sotto forma di ferro emico Fe2+ (ione ferroso) e di ferro non-emico Fe3+ (ione ferrico). Il primo è legato al gruppo eme delle proteine emoglobina e mioglobina, e rappresenta circa il 75% del ferro totale presente nell'organismo (65% emoglobina e 10% mioglobina). Il restante 20 - 25% del ferro totale è il ferro non-emico e lo si trova nella milza, nel fegato e nel midollo osseo, legato alla ferritina e all'emosiderina, con funzione di deposito. Una piccola quantità di ferro (0,1-0,5% del totale) è presente in alcuni enzimi intracellulari e nella transferrina, una glicoproteina che lo cede all'emoglobina del midollo osseo. In questo modo il ferro non-emico viene convertito in ferro emico. Il ferro è necessario per la sintesi di emoglobina (proteina che trasporta l'ossigeno alle cellule) di mioglobina e di collagene; è inoltre indispensabile nei processi di respirazione cellulare e nel metabolismo degli acidi nucleici. Il fabbisogno quotidiano di ferro per l'uomo è di 10 mg mentre per la donna di 18 mg. Pur essendo presente in molti alimenti (carne, fegato, legumi, crostacei, frutta secca e vegetali verdi), la mancanza di ferro è ancora la carenza di minerali più comune1. I soggetti a rischio di carenza di ferro sono: i neonati prematuri; i lattanti, in quanto il latte, anche quello materno, è povero di ferro; donne in gravidanza; le donne in età fertile1 (la perdita di ferro dovuta al fisiologico ciclo mensile); le persone che hanno subito perdite di sangue; gli anziani; gli alcolisti; i vegetariani. I sintomi di carenza di ferro sono1: astenia, cefalea nei casi più gravi, palpitazioni, nevralgie, turbe vasomotorie, facilità alle infezioni, anemia ferro-priva. Un'integrazione di ferro bivalente fumarato previene l'anemia sideropenica dovuta ad una dieta carente di questo elemento o ad altre cause patologiche o fisiologiche (ciclo mensile). Aumenta la resistenza allo stress e alle malattie, rinforza il sistema immunitario e aumenta la produzione di energia. La salificazione come fumarato ne aumenta l'assorbimento e la biodisponibilità.
Zinco
Lo zinco è un minerale essenziale per molte funzioni biologiche come: resistenza immunitaria, guarigione delle ferite, digestione, riproduzione, crescita fisica, controllo del diabete, gusto e olfatto2. Più di 300 enzimi del corpo umano richiedono zinco per il corretto funzionamento. Si stima che 3.000 delle 100.000 proteine coinvolte nella vita umana, contengano questo minerale3. Viene immagazzinato principalmente nei muscoli, si trova in alte concentrazioni anche nei globuli rossi e bianchi, nella retina, nelle ossa,nella pelle, nei reni, nel fegato, nel pancreas e, negli uomini, nella prostata. Molte cellule secernono questo minerale, tra cui quelle del pancreas, quelle della prostata e le ghiandole salivari. Le sue proprietà rendono lo zinco essenziale per il corretto accrescimento corporeo; la sua somministrazione è quindi consigliata durante la gestazione e l'allattamento e anche in caso di assunzione di Ferro.
Rame
Il rame è un metallo essenziale per la crescita e lo sviluppo del corpo umano. È presente in circa 30 enzimi, a loro volta coinvolti in svariate funzioni fisiologiche, ed è contenuto anche in alcune proteine come l'albumina e il fattorie V della coagulazione. Il Rame è presente in molti alimenti come: fegato, molluschi, ostriche, granchi, aragoste, agnello, anatra, maiale, manzo, cioccolato, noci, mandorle, nocciole, semi di girasole, soia, germe di grano, lievito, olio di mais, margarina, funghi e crusca. Una volta introdotto con l'alimentazione viene assorbito nello stomaco e nell'intestino tenue e, grazie al legame con l'albumina, entra nel circolo sanguigno per arrivare al fegato (l'organo con maggior contenuto di rame), dove gli epatociti sintetizzano a loro volta un complesso costituito da rame e celuroplasmina che viene poi secreto per essere distribuito ai vari tessuti. Le funzioni del rame sono molteplici: è richiesto per la formazione ed il mantenimento della mielina (lo strato protettivo che ricopre i neuroni) 4; è contenuto negli enzimi che sintetizzano i neurotrasmettitori (messaggeri che permettono la trasmissione dei segnali attraverso le cellule nervose)5,6; combatte l'ossidazione cellulare aiutando ad eliminare i radicali liberi (attraverso l'enzima superossido dismutasi); influenza il metabolismo del colesterolo (riduce LDL e aumenta HDL); catalizza la formazione della melanina (sostanza che protegge la pelle dalla luce solare, e previene l'invecchiamento cutaneo) 4; interviene nella produzione di collagene ed elastina (importanti per tendini ed ossa); partecipa ai processi di mineralizzazione ossea e di formazione di nuovi globuli rossi. Il rame ha inoltre dimostrato di essere coinvolto nella funzionalità del sistema immunitario, ed infatti carenze di rame hanno notevoli ripercussioni su macrofagi e neutrofili. Il rame è essenziale per l'utilizzo della vitamina C e facilita l'assorbimento del ferro4,5. Quindi la sua somministrazione è consigliata anche in caso di assunzione di ferro. In gravidanza il rame è particolarmente necessario in quanto il feto dipende totalmente dalla madre per il fabbisogno di questo minerale (0,05 mg/die). Il neonato invece lo assume attraverso il latte e, anche se il latte materno ne contiene solo 0,32 mg/litro, questa quantità viene assorbita meglio perché più biodisponibile rispetto al rame presente nel latte artificiale (1-2 mg/litro).
Vitamina C
La vitamina C, conosciuta anche come acido ascorbico, è una vitamina idrosolubile che è parte essenziale della vita. Si trova comunemente nella frutta fresca, in particolare nella famiglia degli Agrumi: arance, limoni e mandarini. L'organismo ha bisogno di vitamina C per la formazione e il mantenimento di ossa, vasi sanguigni e pelle. Questa vitamina è forse la più popolare tra i nutrienti comuni e insieme ai sali di sodio, potassio e calcio è comunemente utilizzata come additivo alimentare antiossidante. La vitamina C svolge molteplici funzioni, sia come coenzima che come cofattore. È principalmente coinvolta nella biosintesi del collagene (componente di denti, ossa, gengive, cartilagine, dischi vertebrali, pelle e vasi sanguigni), inoltre partecipa ai processi di assorbimento del ferro e, insieme alla vitamina E, protegge dai danni ossidativi e stimola la produzione di anticorpi, rinforzando il sistema immunitario. La vitamina C è necessaria anche per la sintesi di dopamina, noradrenalina e adrenalina nel sistema nervoso e nelle ghiandole surrenali. È stato dimostrato come sia utile per: ridurre il colesterolo totale, LDL, trigliceridi, aumentare i livelli di HDL, abbassare la pressione sanguigna e inibire l'aggregazione piastrinica, proteggendo così il sistema cardiovascolare. I ricercatori hanno inoltre messo in evidenza la relazione tra alti livelli ematici di vitamina C e ridotto rischio di ictus7.
Acido folico
L'acido folico (o folacina) è una vitamina idrosolubile del gruppo B necessaria per tutte le reazioni di sintesi, riparazione e metilazione del DNA, per il metabolismo dell'omocisteina e di altre importanti reazioni biochimiche, specialmente quando sono implicati intensi periodi di divisione cellulare in caso di crescita rapida. Esso infatti promuove la normale formazione e maturazione dei globuli rossi, provvede al buon funzionamento del sistema nervoso e dell'apparato riproduttivo e regola lo sviluppo delle cellule nervose. Inoltre, le donne in gravidanza ne hanno un aumentato fabbisogno (8), sia per se stesse che per il loro bambino. L'acido folico è necessario per la corretta differenziazione e crescita cellulare durante lo sviluppo fetale e molti studi hanno riscontrato una relazione tra bassi livelli di acido folico nel sangue materno e la presenza di difetti del Tubo Neurale nel feto (9,10). Il Tubo Neurale è la struttura da cui si formano cranio, cervello e midollo spinale; normalmente si chiude intorno al trentesimo giorno di concepimento e se ciò non accade parte del cervello o del midollo spinale rimangono scoperte e il feto va incontro a gravi malformazioni come: anencefalia, cefalocele o spina bifida. L'assunzione quotidiana di acido folico durante la gravidanza ha dimostrato di ridurre del 50-70% l'insorgenza di anomalie del sistema nervoso centrale. L'acido folico non viene prodotto dall'organismo, ma viene assunto con il cibo. Una dieta completa ed equilibrata in genere è sufficiente per il fabbisogno quotidiano di tale sostanza. Gli alimenti che contengono acido folico sono le verdure a foglia verde (insalata, spinaci, broccoli), i legumi, il fegato, alcuni tipi di frutta, il lievito, il latte ed i cereali. È però consigliabile non cuocere frutta e verdura perché la cottura elimina circa il 90% del contenuto di tale sostanza. La domanda di acido folico aumenta quando la crescita delle cellule è molto attiva, come ad esempio in gravidanza e durante l'allattamento, ma anche in altre particolari condizioni (assunzione di particolari farmaci, alcolismo, diabete insulino-dipendente, celiachia, leucemia). La dose giornaliera raccomandata di acido folico in condizioni nomarli è pari a 0,2 mg e sale a 0,4 mg in gravidanza. In particolare, in questo ultimo caso, tale quantità è difficilmente raggiungibile con una dieta equilibrata e per questo durante la gravidanza è consigliata un'integrazione di folacina, che dovrebbe iniziare il mese prima del concepimento e continuare per 2-3 mesi. Negli ultimi anni, numerosi studi hanno dimostrato come l'assunzione di acido folico, unitamente ad altre vitamine del gruppo B, sia in grado di ridurre significativamente i livelli di omocisteina. L'omocisteina è un aminoacido derivato dalla metionina ed il suo metabolismo è strettamente correlato alla presenza di acido folico e vitamina B12. Un deficit in queste vie metaboliche determina una produzione in eccesso di omocisteina che viene esportata nella circolazione sanguigna e quindi uno stato di iperomocisteinemia. Questa condizione è multifattoriale e può essere dovuta a fattori genetici e all'assunzione di alcune terapie farmacologiche (non modificabili) oppure a fattori alimentari o legati allo stile di vita come dieta poco equilibrata, tabagismo, eccessivo consumo di bevande alcoliche o caffè (modificabili). Recentemente è stato ipotizzato che l'iperomocisteinemia possa essere un fattore di rischio per patologie cardiovascolari attraverso vari meccanismi: azione diretta sull'endotelio con effetto aterogeno; azione sulle piastrine, come fattore pro-coagulante; azione sulle lipoproteine (11). Tuttavia non è ancora chiaro se ed in che modo la riduzione dei livelli di tale aminoacido possa effettivamente diminuire il rischio cardiovascolare (12,13). L'iperomocisteinemia, soprattutto se associata a bassi livelli di acido folico, sembra essere pericolosa anche durante la gravidanza per il corretto sviluppo fetale(14,15), e per il successo della gravidanza (16), e sembra essere coinvolta nello sviluppo dell'osteoporosi, favorendone la comparsa (17). E' stato dimostrato come l'assunzione di acido folico insieme ad altre vitamine del gruppo B (B12 e B6) sia in grado di ridurre significativamente i livelli di omocisteina nel sangue (12,18-20).
Vitamina B12
La vitamina B12 (cobalamina) è una vitamina idrosolubile appartenente al gruppo delle vitamine B che viene chiamata anche cobalamina perché presenta al centro della sua struttura atomica un atomo di cobalto. Essa viene assorbita nell'intestino ileo, grazie al legame con la proteina “fattore intrinseco” che si lega ad essa nello duodeno. Una volta in circolazione, essa si stacca dal fattore intrinseco e si associa ad altre due proteine che la trasportano ai tessuti target. La sua principale funzione è quella di partecipare alla sintesi di DNA ed una sua carenza si manifesta principalmente a livello dei tessuti altamente proliferativi come il tessuto emopoietico da cui si originano i globuli rossi. Infatti carenza di vitamina B12 (e/o acido folico) può essere responsabile di anemia megaloblastica anche se l'eziologia di questa patologia è multifattoriale. Infatti un deficit in questi due fattori determina un difetto nella sintesi di DNA anche nei globuli rossi, interferendo con la loro normale proliferazione e maturazione e determinando quindi la formazione di cellule eccessivamente grosse, di forma ovale e contenenti nuclei immaturi (21). Inoltre la vitamina B12 svolge un ruolo essenziale nel mantenimento dell'integrità del sistema nervoso intervenendo nella sintesi della mielina, la guaina che protegge i neuroni (22). La vitamina B12 viene assunta con la dieta ed i cibi che la contengono sono di origine animale: carne, pollame, tuorlo d'uovo, pesce, formaggi fermentati e latte in polvere. Per questo chi adotta un regime alimentare vegetariano deve prestare particolare attenzione alla propria dieta per assicurarsi di coprire il fabbisogno quotidiano di questa proteina che in media nell'adulto varia da 2 a 6 microgrammi. Carenze di questa vitamina sono piuttosto rare e sono dovute o ad un apporto scarso tramite la dieta o a problemi di mal assorbimento della vitamina stessa. Un deficit di vitamina B12 prolungato nel tempo può portare ad anemia progressivamente crescente, debolezza, pallore, ittero, stanchezza, formicolii alle estremità, ridotta percezione del dolore, irritabilità, mal di testa, depressione, diminuzione della facoltà mentale, alterazione dell'equilibrio, disturbi del sonno. È stato dimostrato che l'assunzione di vitamina B12 durante la gravidanza, insieme all'acido folico, aiuta lo sviluppo naturale del feto (23). Un'altra importante funzione della vitamina B12 è quella di intervenire nel metabolismo dell'omocisteina. L'omocisteina è un aminoacido derivato dalla metionina ed il suo metabolismo è strettamente correlato alla presenza di acido folico e vitamina B12. Un deficit in queste vie metaboliche determina una produzione in eccesso di omocisteina che viene esportata nella circolazione sanguigna e quindi uno stato di iperomocisteinemia. Questa condizione è multifattoriale e può essere dovuta a fattori genetici e all'assunzione di alcune terapie farmacologiche (non modificabili) oppure a fattori alimentari o legati allo stile di vita come dieta poco equilibrata, tabagismo, eccessivo consumo di bevande alcoliche o caffè (modificabili). Recentemente è stato ipotizzato che l'iperomocisteinemia possa essere un fattore di rischio per patologie cardiovascolari attraverso vari meccanismi: azione diretta sull'endotelio con effetto aterogeno; azione sulle piastrine, come fattore pro-coagulante; azione sulle lipoproteine (24). Tuttavia non è ancora chiaro se ed in che modo la riduzione dei livelli di tale aminoacido possa effettivamente diminuire il rischio cardiovascolare (25,26) . L'iperomocisteinemia sembra essere pericolosa anche durante la gravidanza, per il corretto sviluppo fetale(27,28) , e per lo sviluppo dell'osteoporosi, favorendone la comparsa (29). E' stato dimostrato come l'assunzione di vitamina B12 insieme ad altre vitamine del gruppo B (acido folico e B6) sia in grado di ridurre significativamente i livelli di omocisteina nel sangue (25,30-32).
Ingredienti
*LARN: livelli di assunzione giornaliera raccomandati.
Modalità d'uso
Assumere 2 bustine al giorno.
Sciogliere il contenuto della bustina direttamente in bocca.
Avvertenze
Non superare la dose giornaliera raccomandata.
Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni di età.
Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata.
Per donne in gravidanza o in allattamento e bambini si raccomanda di sentire il parere del medico.
Il prodotto contiene polialcoli: un consumo eccessivo può avere effetti lassativi.
Conservazione
Conservare il prodotto in luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce.
Formato
Confezione da 40 bustine da 2 g orosolubili.
Cod. 1
Bibliografia
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OroFer
Complemento alimentare a base di ferro, vitamina C, acido folico, vitamina B12, zinco e rame, utile in caso di mancato apporto o aumentato fabbisogno di tali nutrienti.Ferro bivalente fumarato
L'organismo umano contiene circa 3 - 4 g di ferro sotto forma di ferro emico Fe2+ (ione ferroso) e di ferro non-emico Fe3+ (ione ferrico). Il primo è legato al gruppo eme delle proteine emoglobina e mioglobina, e rappresenta circa il 75% del ferro totale presente nell'organismo (65% emoglobina e 10% mioglobina). Il restante 20 - 25% del ferro totale è il ferro non-emico e lo si trova nella milza, nel fegato e nel midollo osseo, legato alla ferritina e all'emosiderina, con funzione di deposito. Una piccola quantità di ferro (0,1-0,5% del totale) è presente in alcuni enzimi intracellulari e nella transferrina, una glicoproteina che lo cede all'emoglobina del midollo osseo. In questo modo il ferro non-emico viene convertito in ferro emico. Il ferro è necessario per la sintesi di emoglobina (proteina che trasporta l'ossigeno alle cellule) di mioglobina e di collagene; è inoltre indispensabile nei processi di respirazione cellulare e nel metabolismo degli acidi nucleici. Il fabbisogno quotidiano di ferro per l'uomo è di 10 mg mentre per la donna di 18 mg. Pur essendo presente in molti alimenti (carne, fegato, legumi, crostacei, frutta secca e vegetali verdi), la mancanza di ferro è ancora la carenza di minerali più comune1. I soggetti a rischio di carenza di ferro sono: i neonati prematuri; i lattanti, in quanto il latte, anche quello materno, è povero di ferro; donne in gravidanza; le donne in età fertile1 (la perdita di ferro dovuta al fisiologico ciclo mensile); le persone che hanno subito perdite di sangue; gli anziani; gli alcolisti; i vegetariani. I sintomi di carenza di ferro sono1: astenia, cefalea nei casi più gravi, palpitazioni, nevralgie, turbe vasomotorie, facilità alle infezioni, anemia ferro-priva. Un'integrazione di ferro bivalente fumarato previene l'anemia sideropenica dovuta ad una dieta carente di questo elemento o ad altre cause patologiche o fisiologiche (ciclo mensile). Aumenta la resistenza allo stress e alle malattie, rinforza il sistema immunitario e aumenta la produzione di energia. La salificazione come fumarato ne aumenta l'assorbimento e la biodisponibilità.
Zinco
Lo zinco è un minerale essenziale per molte funzioni biologiche come: resistenza immunitaria, guarigione delle ferite, digestione, riproduzione, crescita fisica, controllo del diabete, gusto e olfatto2. Più di 300 enzimi del corpo umano richiedono zinco per il corretto funzionamento. Si stima che 3.000 delle 100.000 proteine coinvolte nella vita umana, contengano questo minerale3. Viene immagazzinato principalmente nei muscoli, si trova in alte concentrazioni anche nei globuli rossi e bianchi, nella retina, nelle ossa,nella pelle, nei reni, nel fegato, nel pancreas e, negli uomini, nella prostata. Molte cellule secernono questo minerale, tra cui quelle del pancreas, quelle della prostata e le ghiandole salivari. Le sue proprietà rendono lo zinco essenziale per il corretto accrescimento corporeo; la sua somministrazione è quindi consigliata durante la gestazione e l'allattamento e anche in caso di assunzione di Ferro.
Rame
Il rame è un metallo essenziale per la crescita e lo sviluppo del corpo umano. È presente in circa 30 enzimi, a loro volta coinvolti in svariate funzioni fisiologiche, ed è contenuto anche in alcune proteine come l'albumina e il fattorie V della coagulazione. Il Rame è presente in molti alimenti come: fegato, molluschi, ostriche, granchi, aragoste, agnello, anatra, maiale, manzo, cioccolato, noci, mandorle, nocciole, semi di girasole, soia, germe di grano, lievito, olio di mais, margarina, funghi e crusca. Una volta introdotto con l'alimentazione viene assorbito nello stomaco e nell'intestino tenue e, grazie al legame con l'albumina, entra nel circolo sanguigno per arrivare al fegato (l'organo con maggior contenuto di rame), dove gli epatociti sintetizzano a loro volta un complesso costituito da rame e celuroplasmina che viene poi secreto per essere distribuito ai vari tessuti. Le funzioni del rame sono molteplici: è richiesto per la formazione ed il mantenimento della mielina (lo strato protettivo che ricopre i neuroni) 4; è contenuto negli enzimi che sintetizzano i neurotrasmettitori (messaggeri che permettono la trasmissione dei segnali attraverso le cellule nervose)5,6; combatte l'ossidazione cellulare aiutando ad eliminare i radicali liberi (attraverso l'enzima superossido dismutasi); influenza il metabolismo del colesterolo (riduce LDL e aumenta HDL); catalizza la formazione della melanina (sostanza che protegge la pelle dalla luce solare, e previene l'invecchiamento cutaneo) 4; interviene nella produzione di collagene ed elastina (importanti per tendini ed ossa); partecipa ai processi di mineralizzazione ossea e di formazione di nuovi globuli rossi. Il rame ha inoltre dimostrato di essere coinvolto nella funzionalità del sistema immunitario, ed infatti carenze di rame hanno notevoli ripercussioni su macrofagi e neutrofili. Il rame è essenziale per l'utilizzo della vitamina C e facilita l'assorbimento del ferro4,5. Quindi la sua somministrazione è consigliata anche in caso di assunzione di ferro. In gravidanza il rame è particolarmente necessario in quanto il feto dipende totalmente dalla madre per il fabbisogno di questo minerale (0,05 mg/die). Il neonato invece lo assume attraverso il latte e, anche se il latte materno ne contiene solo 0,32 mg/litro, questa quantità viene assorbita meglio perché più biodisponibile rispetto al rame presente nel latte artificiale (1-2 mg/litro).
Vitamina C
La vitamina C, conosciuta anche come acido ascorbico, è una vitamina idrosolubile che è parte essenziale della vita. Si trova comunemente nella frutta fresca, in particolare nella famiglia degli Agrumi: arance, limoni e mandarini. L'organismo ha bisogno di vitamina C per la formazione e il mantenimento di ossa, vasi sanguigni e pelle. Questa vitamina è forse la più popolare tra i nutrienti comuni e insieme ai sali di sodio, potassio e calcio è comunemente utilizzata come additivo alimentare antiossidante. La vitamina C svolge molteplici funzioni, sia come coenzima che come cofattore. È principalmente coinvolta nella biosintesi del collagene (componente di denti, ossa, gengive, cartilagine, dischi vertebrali, pelle e vasi sanguigni), inoltre partecipa ai processi di assorbimento del ferro e, insieme alla vitamina E, protegge dai danni ossidativi e stimola la produzione di anticorpi, rinforzando il sistema immunitario. La vitamina C è necessaria anche per la sintesi di dopamina, noradrenalina e adrenalina nel sistema nervoso e nelle ghiandole surrenali. È stato dimostrato come sia utile per: ridurre il colesterolo totale, LDL, trigliceridi, aumentare i livelli di HDL, abbassare la pressione sanguigna e inibire l'aggregazione piastrinica, proteggendo così il sistema cardiovascolare. I ricercatori hanno inoltre messo in evidenza la relazione tra alti livelli ematici di vitamina C e ridotto rischio di ictus7.
Acido folico
L'acido folico (o folacina) è una vitamina idrosolubile del gruppo B necessaria per tutte le reazioni di sintesi, riparazione e metilazione del DNA, per il metabolismo dell'omocisteina e di altre importanti reazioni biochimiche, specialmente quando sono implicati intensi periodi di divisione cellulare in caso di crescita rapida. Esso infatti promuove la normale formazione e maturazione dei globuli rossi, provvede al buon funzionamento del sistema nervoso e dell'apparato riproduttivo e regola lo sviluppo delle cellule nervose. Inoltre, le donne in gravidanza ne hanno un aumentato fabbisogno (8), sia per se stesse che per il loro bambino. L'acido folico è necessario per la corretta differenziazione e crescita cellulare durante lo sviluppo fetale e molti studi hanno riscontrato una relazione tra bassi livelli di acido folico nel sangue materno e la presenza di difetti del Tubo Neurale nel feto (9,10). Il Tubo Neurale è la struttura da cui si formano cranio, cervello e midollo spinale; normalmente si chiude intorno al trentesimo giorno di concepimento e se ciò non accade parte del cervello o del midollo spinale rimangono scoperte e il feto va incontro a gravi malformazioni come: anencefalia, cefalocele o spina bifida. L'assunzione quotidiana di acido folico durante la gravidanza ha dimostrato di ridurre del 50-70% l'insorgenza di anomalie del sistema nervoso centrale. L'acido folico non viene prodotto dall'organismo, ma viene assunto con il cibo. Una dieta completa ed equilibrata in genere è sufficiente per il fabbisogno quotidiano di tale sostanza. Gli alimenti che contengono acido folico sono le verdure a foglia verde (insalata, spinaci, broccoli), i legumi, il fegato, alcuni tipi di frutta, il lievito, il latte ed i cereali. È però consigliabile non cuocere frutta e verdura perché la cottura elimina circa il 90% del contenuto di tale sostanza. La domanda di acido folico aumenta quando la crescita delle cellule è molto attiva, come ad esempio in gravidanza e durante l'allattamento, ma anche in altre particolari condizioni (assunzione di particolari farmaci, alcolismo, diabete insulino-dipendente, celiachia, leucemia). La dose giornaliera raccomandata di acido folico in condizioni nomarli è pari a 0,2 mg e sale a 0,4 mg in gravidanza. In particolare, in questo ultimo caso, tale quantità è difficilmente raggiungibile con una dieta equilibrata e per questo durante la gravidanza è consigliata un'integrazione di folacina, che dovrebbe iniziare il mese prima del concepimento e continuare per 2-3 mesi. Negli ultimi anni, numerosi studi hanno dimostrato come l'assunzione di acido folico, unitamente ad altre vitamine del gruppo B, sia in grado di ridurre significativamente i livelli di omocisteina. L'omocisteina è un aminoacido derivato dalla metionina ed il suo metabolismo è strettamente correlato alla presenza di acido folico e vitamina B12. Un deficit in queste vie metaboliche determina una produzione in eccesso di omocisteina che viene esportata nella circolazione sanguigna e quindi uno stato di iperomocisteinemia. Questa condizione è multifattoriale e può essere dovuta a fattori genetici e all'assunzione di alcune terapie farmacologiche (non modificabili) oppure a fattori alimentari o legati allo stile di vita come dieta poco equilibrata, tabagismo, eccessivo consumo di bevande alcoliche o caffè (modificabili). Recentemente è stato ipotizzato che l'iperomocisteinemia possa essere un fattore di rischio per patologie cardiovascolari attraverso vari meccanismi: azione diretta sull'endotelio con effetto aterogeno; azione sulle piastrine, come fattore pro-coagulante; azione sulle lipoproteine (11). Tuttavia non è ancora chiaro se ed in che modo la riduzione dei livelli di tale aminoacido possa effettivamente diminuire il rischio cardiovascolare (12,13). L'iperomocisteinemia, soprattutto se associata a bassi livelli di acido folico, sembra essere pericolosa anche durante la gravidanza per il corretto sviluppo fetale(14,15), e per il successo della gravidanza (16), e sembra essere coinvolta nello sviluppo dell'osteoporosi, favorendone la comparsa (17). E' stato dimostrato come l'assunzione di acido folico insieme ad altre vitamine del gruppo B (B12 e B6) sia in grado di ridurre significativamente i livelli di omocisteina nel sangue (12,18-20).
Vitamina B12
La vitamina B12 (cobalamina) è una vitamina idrosolubile appartenente al gruppo delle vitamine B che viene chiamata anche cobalamina perché presenta al centro della sua struttura atomica un atomo di cobalto. Essa viene assorbita nell'intestino ileo, grazie al legame con la proteina “fattore intrinseco” che si lega ad essa nello duodeno. Una volta in circolazione, essa si stacca dal fattore intrinseco e si associa ad altre due proteine che la trasportano ai tessuti target. La sua principale funzione è quella di partecipare alla sintesi di DNA ed una sua carenza si manifesta principalmente a livello dei tessuti altamente proliferativi come il tessuto emopoietico da cui si originano i globuli rossi. Infatti carenza di vitamina B12 (e/o acido folico) può essere responsabile di anemia megaloblastica anche se l'eziologia di questa patologia è multifattoriale. Infatti un deficit in questi due fattori determina un difetto nella sintesi di DNA anche nei globuli rossi, interferendo con la loro normale proliferazione e maturazione e determinando quindi la formazione di cellule eccessivamente grosse, di forma ovale e contenenti nuclei immaturi (21). Inoltre la vitamina B12 svolge un ruolo essenziale nel mantenimento dell'integrità del sistema nervoso intervenendo nella sintesi della mielina, la guaina che protegge i neuroni (22). La vitamina B12 viene assunta con la dieta ed i cibi che la contengono sono di origine animale: carne, pollame, tuorlo d'uovo, pesce, formaggi fermentati e latte in polvere. Per questo chi adotta un regime alimentare vegetariano deve prestare particolare attenzione alla propria dieta per assicurarsi di coprire il fabbisogno quotidiano di questa proteina che in media nell'adulto varia da 2 a 6 microgrammi. Carenze di questa vitamina sono piuttosto rare e sono dovute o ad un apporto scarso tramite la dieta o a problemi di mal assorbimento della vitamina stessa. Un deficit di vitamina B12 prolungato nel tempo può portare ad anemia progressivamente crescente, debolezza, pallore, ittero, stanchezza, formicolii alle estremità, ridotta percezione del dolore, irritabilità, mal di testa, depressione, diminuzione della facoltà mentale, alterazione dell'equilibrio, disturbi del sonno. È stato dimostrato che l'assunzione di vitamina B12 durante la gravidanza, insieme all'acido folico, aiuta lo sviluppo naturale del feto (23). Un'altra importante funzione della vitamina B12 è quella di intervenire nel metabolismo dell'omocisteina. L'omocisteina è un aminoacido derivato dalla metionina ed il suo metabolismo è strettamente correlato alla presenza di acido folico e vitamina B12. Un deficit in queste vie metaboliche determina una produzione in eccesso di omocisteina che viene esportata nella circolazione sanguigna e quindi uno stato di iperomocisteinemia. Questa condizione è multifattoriale e può essere dovuta a fattori genetici e all'assunzione di alcune terapie farmacologiche (non modificabili) oppure a fattori alimentari o legati allo stile di vita come dieta poco equilibrata, tabagismo, eccessivo consumo di bevande alcoliche o caffè (modificabili). Recentemente è stato ipotizzato che l'iperomocisteinemia possa essere un fattore di rischio per patologie cardiovascolari attraverso vari meccanismi: azione diretta sull'endotelio con effetto aterogeno; azione sulle piastrine, come fattore pro-coagulante; azione sulle lipoproteine (24). Tuttavia non è ancora chiaro se ed in che modo la riduzione dei livelli di tale aminoacido possa effettivamente diminuire il rischio cardiovascolare (25,26) . L'iperomocisteinemia sembra essere pericolosa anche durante la gravidanza, per il corretto sviluppo fetale(27,28) , e per lo sviluppo dell'osteoporosi, favorendone la comparsa (29). E' stato dimostrato come l'assunzione di vitamina B12 insieme ad altre vitamine del gruppo B (acido folico e B6) sia in grado di ridurre significativamente i livelli di omocisteina nel sangue (25,30-32).
Ingredienti
per 2 bustine | %LARN gestanti (2 bustine) | |
Ferro | 30 mg | 100 |
Zinco | 7 mg | 100 |
Rame | 1,2 mg | 100 |
Vitamina C | 70 mg | 100 |
Ac. Folico | 400 µg | 100 |
Vitamina B12 | 2,2 µg | 100 |
Altri ingredienti: edulcoranti: sorbitolo (da mais o frumento); sucralosio; maltodestrine; correttore di acidità: acido citrico; aroma. |
*LARN: livelli di assunzione giornaliera raccomandati.
Modalità d'uso
Assumere 2 bustine al giorno.
Sciogliere il contenuto della bustina direttamente in bocca.
Avvertenze
Non superare la dose giornaliera raccomandata.
Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni di età.
Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata.
Per donne in gravidanza o in allattamento e bambini si raccomanda di sentire il parere del medico.
Il prodotto contiene polialcoli: un consumo eccessivo può avere effetti lassativi.
Conservazione
Conservare il prodotto in luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce.
Formato
Confezione da 40 bustine da 2 g orosolubili.
Cod. 1
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