La resistenza agli antibiotici è un fenomeno in continuo divenire.
Sin dalla metà del secolo scorso, l’essere umano ha iniziato ad assumere antibiotici, corroborando la resistenza dei batteri, in quanto conseguenza del tutto naturale: in poche parole, quando si assumono antibiotici, alcuni batteri più resistenti sopravvivono, divenendo dominanti e continuando a proliferare.
I batteri hanno la capacità di riprodursi molto rapidamente e trascrivono il loro materiale genetico: in tale fase potrebbero commettere quelli che vengono definiti “errori di copiatura” o mutazioni che, in alcuni casi, li portano a essere più resistenti agli antibiotici.
Prima del trattamento antibiotico, i batteri resistenti sono pochi. La mutazione avviene come di seguito:
- la popolazione di batteri non resistenti si riduce, permettendo di proliferare ai batteri resistenti;
- adottare più volte la stessa cura antibiotica può supportare il processo di mutazione genetica, causando la nascita di batteri che hanno una nuova tipologia di resistenza;
- continuare il trattamento stimola la crescita dei batteri resistenti.
Un problema di livello mondiale
I tipi di batteri resistenti agli antibiotici e la loro proliferazione è in costante aumento, il che porta alcune infezioni, tra cui molte comuni e facilmente trattabili in precedenza, a non rispondere più alle cure disponibili, prolungando il decorso del disturbo, oltre che a renderlo più diffuso e pericoloso per la salute. Stiamo parlando di un problema di sanità pubblica serio, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha diffuso un Piano d’azione globale sull’antibiotico-resistenza.
Il tutto per far crescere la consapevolezza e a ottimizzare l’assunzione degli antibiotici, sia nell’uomo che a livello veterinario, per far diminuire l’incidenza delle infezioni.
Come comportarsi
È prima di tutto essenziale assumere esclusivamente antibiotici indicati dal proprio medico (prescritti) e non decidere di assumerli per automedicazione: le prescrizioni antibiotiche, infatti, sono specifiche per ogni paziente e/o problematica e non vanno condivise con leggerezza con altre persone.
È molto importante, nel caso di terapia antibiotica, seguirla attentamente e non terminarla prima, quando i sintomi vanno via e si crede di essere guariti totalmente. È sicuramente importante prendersi cura della propria flora intestinale durante la terapia, assumendo alimenti vegetali e probiotici, ed evitando sempre gli alimenti di origine animale provenienti da allevamenti che utilizzano antibiotici.
In ultimo, ma non meno importante, ricordiamo che influenza e raffreddore sono di origine virale e che gli antibiotici non hanno alcun effetto in questi casi, se non quello di aumentare l’antibiotico resistenza di alcuni batteri.
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